
La Savina corrisponde al porto di Formentera ed è il punto da cui tutte le imbarcazioni entrano ed escono dall’isola. Quando parliamo di questo porto, ci riferiamo a barche, escursioni, velieri e persino yacht privati, oltre che ovviamente migliaia di viaggiatori in transito. Quanto detto in precedenza, costituisce l’insieme degli utenti di un porto marittimo connesso ad Ibiza che, in epoche di maggior affluenza, può anche essere direttamente connesso alla penisola tramite Dénia.
MAGGIOR TRAFFICO RISPETTO A QUALSIASI ALTRO PORTO COMMERCIALE
I migliaia di passeggeri che viaggiano ogni anno insieme a tutte le merci e ai prodotti che arrivano tramite varie imbarcazioni, fanno sì che La Savina abbia un traffico intenso rispetto a qualsiasi altro porto commerciale.
In effetti si dice che a La Savina, quando si libera un ormeggio, un’altra imbarcazione occupa subito il suo posto e ciò avviene costantemente nell’arco della giornata. Tale movimento si verifica principalmente tra metà maggio e i primi giorni di ottobre, quando le principali compagnie marittime rafforzano le proprie rotte.
Tuttavia, nonostante l’incredibile traffico e l’afflusso turistico, le acque di Formentera, incluse quelle corrispondenti all’entrata in porto, continuano ad essere incredibilmente pulite e limpide. Se vuoi provare tu stesso quest’esperienza, ti consigliamo di optare per un noleggio moto a Formentera e visitare questi luoghi con maggior comodità.
CHI ERA MANU SAN FÉLIX?
Circa 26 anni fa, Manu San Félix fu uno dei primi passeggeri a mettere piede per la prima volta nel porto di La Savina.
L’interesse per tale regione ebbe inizio grazie al direttore della sua tesi in biologia marina, che gli consigliò di visitare l’isola di Formentera e, soprattutto, di analizzarne le acque e la natura marittima.
Manu San Félix lo fece; da subito capì che la natura stessa di Formentera gli forniva grandi idee riguardo alla biologia marina. Fu tale il suo innamoramento che decise di rimanere sull’isola.
Pochi anni dopo creò un centro di immersioni subacquee chiamato Vellmari, nome ispirato alla foca monaca del Mediterraneo.